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Conosci la carie secca? Ecco che cos’è e come si cura!

“Dottore, ho fatto una visita da un altro dentista, che ad occhio nudo ha visto qualche carie, mi ha poi fatto delle radiografie, che hanno mostrato 7 carie da curare.

Mi sono rivolta successivamente a un altro dentista, che ad occhio nudo non ha visto niente, non ha fatto nessuna radiografia e mi ha detto che va tutto bene, compresi quei puntini scuri che mi vedevo sui denti.

Insomma dottore, non ci capisco più niente, mi può aiutare?”

 

 

Facciamo una premessa. Non esiste un solo tipo di carie ma ce ne sono di vari tipi: croniche, acute, secondarie e secche.

In questo articolo parleremo proprio di quest’ultima, meno conosciuta: la carie secca.

In genere una carie secca non causa dolore, poiché non ha avuto il tempo di attaccare la dentina. Generalmente si presenta come una macchiolina nera sul dente e può dare sensibilità al caldo e al freddo, oppure essere completamente silente.

Una prima diagnosi di carie può effettivamente essere fatta “ad occhio nudo”, ma solo se si tratta dell’occhio esperto di un Odontoiatra.

Per una diagnosi corretta di carie servono sempre delle radiografie endorali di qualità, che in certi casi devono evidenziare tutto il dente, sia la radice che i tessuti periapicali.

Ma il miglior modo per evidenziare le carie secche e le carie occulte, che possono essere sia non visibili che non provocare sintomi, caratteristiche che le rendono un nemico minaccioso per la salute dentale, sono le radiografie bite-wing: permettono di visualizzare in toto le corone dei denti superiori e inferiori e sono quindi un ottimo strumento preventivo; inoltre, sono molto semplici da eseguire.

Con l’occasione, è bene anche fare un sondaggio parodontale (in sei punti di ogni dente) per valutare che non vi siano tasche parodontali o parodontite.

Pareri diversi sul numero di carie possono dipendere dal fatto che, come abbiamo già detto, esistono tipologie diverse di carie. Per quanto riguarda le carie secche, queste sono superficiali, non penetrano nello smalto e hanno un’evoluzione molto lenta (si parla di mesi o addirittura di anni).

Lo strumento classico per la valutazione della carie è lo “specillo”, una specie di bastoncino metallico: se la sua punta penetra nella carie significa che questa non è una carie secca bensì una carie attiva, e andrebbe quindi trattata subito.  

Esistono altri metodi non invasivi per la diagnosi della carie, che sfruttano un laser a diodi in grado di misurare la differenza di riflessione della luce tra lo smalto e la dentina sana e quella malata.

Si usa una telecamera che permette di vedere direttamente sul monitor del computer l’immagine dei denti esaminati, proprio come se fossero stati radiografati, ma senza esposizione ai raggi X. Consente così di evidenziare le zone del dente interessate da carie più o meno profonde e non ancora rilevabili con i metodi tradizionali come lo specillo.

 

Ma come si cura la carie secca?

La carie secca non necessita per forza di cose di trattamento, o quantomeno non nell’immediato. È però importantissimo monitorarla periodicamente, per evitare che la lesione si faccia più insidiosa.

Tutte le carie, in ogni caso, devono essere valutate nel contesto della salute della bocca e dell’organismo in cui si trovano. Per esempio, in una persona diabetica, in una che soffre di malattie autoimmuni, di parodontite o che ha patologie gnatologiche (dolori alla articolazione mandibolare) ortodontiche (problemi di denti storti) o occlusali (denti disallineati), spesso bisogna curare per tempo anche le carie secche.

In bocche e in pazienti perfettamente sani, invece, talvolta non è necessario e, sotto la supervisione dello specialista, tali carie si possono tenere sotto controllo periodico (laser e radiografico).

Se la diagnosi dovrebbe essere oggettiva, ecco che la valutazione del trattamento può dunque essere soggettiva, ma è sempre l’odontoiatra che decide se la carie deve essere curata o semplicemente tenuta sotto controllo, avvisando il paziente. Tale decisione non spetta mai al paziente perché a volte capitano persone che scelgono di non sottoporsi al trattamento consigliato, preferiscono aspettare, per poi ripresentarsi a situazione peggiorata!

Ricorda che la visita odontoiatrica è un atto medico essenziale. Si dovrebbe sempre andare da un odontoiatra scelto per fiducia e stima, mai attirati da visite gratis e preventivi apparentemente convenienti. Una visita odontoiatrica accurata richiede inoltre sempre 1 ora di tempo, meglio dunque diffidare di proposte “lampo”.

Tieni sempre presente che anche una semplice carie può causare complicazioni, dunque prenditi sempre il tempo giusto per la salute della tua bocca, affidandoti alle giuste persone.

 

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