Lavoro tutti i giorni con le mamme. Sono le mamme che accompagnano i loro figli per fare la prima visita dal dentista.
La domanda che mi fanno più spesso è se il loro bambino abbia una malocclusione. Ma cosa è una malocclusione? Perché si verifica? Quali sono le conseguenze? Molte mamme non capiscono il significato del termine “malocclusione” che in realtà può esprimere diverse patologie.
Avere i “denti storti” infatti può dipendere dalle ossa della bocca (mascella e mandibola) che certe volte sono troppo piccole o troppo grandi rispetto a quanti denti dovranno starci, oppure i denti sono storti perché il rapporto tra mascella e mandibola non è corretto, cioè uno è più sporgente dell’altro. Ma come fare per capirlo?
Il modo in cui si chiudono i denti viene definito “occlusione” o “morso”, la malocclusione quindi è una chiusura sbagliata dei denti, che può essere dovuta a una malposizione dei denti o delle ossa. Ma malocclusione può significare anche uno squilibrio della crescita dei due mascellari, oppure un’alterazione della forma dei denti, che possono essere troppo piccoli o troppo grandi per le ossa che li devono contenere.
Nel mio primo libro, Il codice bocca-postura, che ti invito a leggere per un maggior approfondimento, ho descritto molto bene i rapporti tra la bocca, i denti e la postura, cioè l’atteggiamento del nostro corpo nello spazio che è collegato alla bocca con un codice ben preciso.
Per il momento il concetto fondamentale da sapere è che il nostro corpo è un sistema perfetto in costante equilibrio, ed è proprio il mantenimento di questa armonia, attraverso la postura, che lo fa funzionare bene. Anche in bocca funziona così, se si rompe qualcosa, l’equilibrio si perde, come succede all’ingranaggio di un orologio che poi finirà per incepparsi.
L’ortodonzia, cioè la disciplina che rimette “i denti dritti”, andrà a ripristinare questo equilibrio perduto partendo dalla bocca e riequilibrando via via i vari segmenti corporei che si sono alterati. Saremo quindi in grado di prevenire e curare fin da bambini le malocclusioni e tutte le conseguenze che comportano, dai denti fino ai piedi.
Riprenderemo queste interessanti correlazioni sulla postura a livello sistemico nel corso dei vari capitoli del libro. Se invece sei impaziente di scoprire altre preziose informazioni sul codice bocca-postura, puoi scaricare gratuitamente la guida “Posturologia Facile”, leggendo la quale potrai migliorare le tue conoscenze su questo argomento.
Ma perché succede tutto questo? Perché alcuni bambini hanno i denti perfettamente diritti e altri invece completamente storti? Leggendo questo libro imparerai che le cause sono molteplici. Le principali sono i fattori ereditari, le abitudini viziate come succhiarsi il pollice, mordicchiarsi le unghie o peggio il labbro inferiore, respirare con la bocca anziché col naso, deglutire spingendo la lingua sui denti anteriori anziché sul palato, l’assenza congenita di alcuni denti, o la perdita precoce dei denti “da latte”. È chiaro che tutte questi fattori a lungo andare modificheranno la forma dei denti e di tutta la bocca, alterandole.
Ma cosa succede se trascuriamo una malocclusione nel bambino? Quali saranno le conseguenze?
La prima sarà senz’altro un viso non ben proporzionato, che comporterà la comparsa di un brutto sorriso, una cattiva masticazione, un difetto di pronuncia di alcune parole, oppure problemi respiratori come sinusiti o tonsilliti soprattutto per chi respira dal naso anziché dalla bocca.
Un discorso da fare a parte saranno poi gli effetti in età adulta legati ai disturbi della postura, della colonna vertebrale, del collo, delle spalle e dell’articolazione della mandibola, dei quali discuteremo più avanti.
L’ortodonzia è un sottile gioco a tre soggetti, l’ortodontista che cura le malocclusioni con diversi tipi di apparecchi fissi e mobili; il bambino, che deve seguire i consigli del dentista, portando le apparecchiature durante le ore prescritte, facendo gli esercizi che gli vengono assegnati; la mamma, che deve vigilare affinché tutto si svolga nella maniera corretta.
Quindi la cura si deve sviluppare all’interno di un team, genitore, bambino e dentista e l’impegno deve essere di tutte e tre queste figure. Se il bambino non collabora, il risultato non verrà raggiunto, alla fine i denti non si raddrizzeranno e la terapia durerà molto più tempo del previsto.
Ho inteso scrivere questo libro come una guida pratica per le mamme che si accingono a iniziare una terapia ortodontica, cioè a mettere un apparecchio ai loro bambini. Ho condensato dentro queste pagine trent’anni di domande che le mamme mi hanno fatto sui vari tipi di cure, sulle malocclusioni e su come portare i diversi tipi di apparecchi.
Penso che la sua lettura sarà molto utile non solo a tutte le mamme, ma anche a tutti i pazienti, dai più piccoli ai più grandi, perché in fondo, a parte l’età, le terapie e gli apparecchi sono gli stessi per tutti, a cominciare da quelli invisibili, molto in voga al giorno d’oggi negli adulti, ma che si utilizzano sempre di più anche nei giovani adolescenti.
Leggendo il libro, le mamme ricaveranno molti consigli validi, da utilizzare nel corso della terapia stessa ma soprattutto sapranno trovare la motivazione giusta per intraprendere e completare al meglio e fino alla fine la terapia ortodontica insieme ai loro figli. Infatti la cura ortodontica è un periodo di tempo anche molto lungo in cui vediamo il bambino per la prima volta verso i 5-6 anni. A questa età magari iniziamo la terapia curando le prime carie o mettendo il primo apparecchio e continuiamo poi le terapie attive con le varie apparecchiature, fino ai 13-14 anni. Dopo questo periodo attivo passiamo alla fase di “contenzione”, cioè a quella in cui l’apparecchio viene portato la notte, per poter stabilizzare i risultati raggiunti.
Una volta, ai ragazzi che mi chiedevano quando sarebbe terminata la contenzione, rispondevo che l’avrebbero portata fino all’esame di maturità, adesso invece rispondo che la contenzione durerà fino a quando saranno laureati. Intendo dire che il nostro è un lavoro molto delicato perché praticamente conviviamo a stretto contatto col paziente e i suoi genitori per anni, cercando ogni giorno nella nostra pratica clinica di diventare i suoi consulenti di fiducia per tutto quello che riguarda non solo i denti dritti e l’odontoiatria, ma anche tutta la medicina in generale.
Ma quanto dura la cura ortodontica? È ovvio che nell’esempio sopra mi sono riferito a un numero limitato di casi, in realtà dal dentista si è sempre in cura, anche quando si hanno i denti dritti perché il segreto per avere dei bei denti, è fare con grande regolarità i controlli periodici dal dentista.
Nel mio studio sto curando la terza generazione di pazienti con l’apparecchio perché sono proprio quei genitori che hanno messo l’apparecchio da me venti anni fa, che adesso mi portano i loro figli. Oggi quelle mamme e quei papà sono molto più motivati di venti anni fa perché avendo eseguito anche loro la stessa cura per raddrizzare i denti, sanno benissimo che portare l’apparecchio significa avere la sicurezza di ottenere i denti dritti che equivale a stipulare un’assicurazione sul proprio sorriso. Spesso i bambini vengono accompagnati anche dalle nonne che li motivano ulteriormente in quanto gli fanno presente di non aver avuto la possibilità di mettere l’apparecchio, perché ai loro tempi era una terapia che solo pochi privilegiati potevano permettersi. Ecco, è proprio così, potersi curare è un privilegio, una forma di rispetto per coloro che magari non lo possono fare.
In base a queste ultime considerazioni possiamo definire quindi la terapia ortodontica come un percorso di crescita comune che va spiegato e gestito insieme alla famiglia, per il bene del bambino e di tutto il team che lo assiste.
Ti accorgerai procedendo con la lettura che questo libro è scritto in maniera molto semplice perché riporta, attraverso alcuni esempi e aneddoti sui pazienti, il mio lavoro di tutti i giorni sui bambini.
All’interno troverai spesso dei richiami al mio primo volume “Il codice bocca-postura, affinché tu possa approfondire, a mano a mano che si presentano, i vari argomenti sulla bocca e la postura che si collegano tra di loro.
Buona lettura!
Dr. Leopoldo Maini
Medico dentista posturologo
Esperto in riprogrammazione posturale, da anni mi dedico alla cura della persona e della salute. In particolare, mi occupo di ortodonzia funzionale, gnatologia, diagnosi e terapia dei disordini della postura cranio-cervicale e generale. Collaboro con colleghi delle varie discipline osteopatiche e logopediche per valutazioni e terapie posturali e occlusali.
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